Benessere Ayurveda Roma
Se una persona pratica regolarmente il massaggio d’olio, il suo corpo non risente di ingiurie o del lavoro più duro.
La sua struttura fisica diventa forte, flessibile ed attraente.
Mediante questa pratica il processo dell’invecchiamento è rallentato.
Caraka Saṃhitā – Sū. cap.V, 88-89
L’Ayurveda è un’antichissima disciplina orientale, nasce in India e viene ancora oggi praticata in tutto il mondo. Le teorie, i princìpi e i metodi di questa Scienza si basano sulle leggi della Natura. Anche se inizialmente può sembrarci una disciplina straordinaria e lontana da noi, l’Ayurveda è in realtà molto vicina alla nostra vita quotidiana, molto più di quanto potremmo immaginare.
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La vicinanza di cui parlo è di tipo ideologica e non certo in termini di spazio o di tempo. Dobbiamo infatti pensare che le origini dell’Ayurveda risalgono a oltre 5000 anni fa, e non è affatto esagerato affermarlo perché i Veda sono le più antiche documentazioni trovate in forma scritta, risalenti al 4000 aC. Addirittura alcuni studi astroarcheologici ritengono che nei testi si fanno riferimenti astronomici con caratteristiche del cielo, delle stelle, molto più antiche, circa del 7000 aC.
Il termine Ayurveda è un termine sanscrito, che possiamo tradurre con “scienza della vita” o “scienza della salute” o anche “conoscenza della durata della vita”. Anche la lingua sanscrita è antichissima e complessa, così ogni parola assume diverse sfumature di significato, racchiudendo un concetto più che un singolo termine.
L’Ayurveda considera l’essere umano in modo olistico, questo vuol dire che lo vede nel suo insieme: il suo aspetto fisico, mentale, emotivo e spirituale.
Per questo l’Ayurveda si occupa della cura del corpo sotto vari aspetti: massaggi, trattamenti, cure di bellezza, dieta e alimentazione, stile di vita, erboristeria e tecniche di purificazione, allenamento mentale quindi meditazione, attività fisica, yoga, astrologia vedica, cura dello spazio in cui abitiamo, ecc.. il tutto in sintonia con la Natura, quindi con le stagioni, il clima, l’intero ambiente circostante.
I Princìpi dell’Ayurveda
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Come già accennato, nostante stiamo parlando di una filosofia molto antica e anche molto lontana da noi, ci accorgeremo che tantissimi concetti sono in linea con la nostra vita, il nostro quotidiano, scopriamoli.
Uno dei principali concetti dell’Ayurveda dice appunto che tutto è uno: tutto è Brahman. Brahman è l’Origine divina di tutti gli esseri e negli antichi testi sacri spesso si ripete questo concetto che ogni essere presente nell’universo, animato e inanimato, ha una matrice primordiale, una coscienza, che ogni cosa nell’universo è Brahman. Quindi il monismo è centrale nell’Ayurveda, come d’altronde in altre molte ideologie filosofiche, religiose, spirituali, umanistiche. L’Ayurveda è una scienza molto più pratica di ciò che potremmo pensare, essa si concentra molto sull’essere umano e sullo stile di vita che gli permetta di sviluppare le proprie capacità e possibilità, sul fatto che l’individuo sia il solo responsabile delle proprie azioni e che quindi deve assumersi in pieno la responsabilità anche del proprio benessere.
Da qui evince un altro princìpio ayurvedico. Prendiamo una parola che è ormai entrata nel nostro lessico, e capiamone bene il significato: Karma. Il Karma non è una punizione cosmica o un premio divino, ma altro non è che il nostro equivalente concetto di legge di causa-effetto: ad ogni azione corrisponde una reazione.
E, per tener fede alla legge degli opposti, se esiste il Karma vi presento anche il concetto di Dharma. Il Dharma è l’obiettivo che la nostra Anima si è prefissata di raggiungere in questa Vita (se crediamo nella reincarnazione) o comunque è lo scopo della nostra Vita, che non sempre combacia con i nostri desideri, ma se riusciamo ad allinearci al nostro Dharma, l’Universo risponderà con la sua abbondanza.
Secondo l’Ayurveda ogni individuo è unico, nasce con determinate capacità, tendenze e anche con delle responsabilità e se queste caratteristiche non volgeranno a recare beneficio oppure verranno portate all’eccesso, alla ribellione, facilmente l’organismo sfocerà in una disarmonia e, a lungo andare, in malattia.
Come scopro le mie peculiarità? E come raggiungo tale stato interiore di equilibrio?
A mio avviso, un operatore ayurvedico è tenuto innanzitutto ad individuare la costituzione ayurvedica della persona che tratta, ovvero la sua prakruti.
L’Ayurveda crede fermamente che ogni persona sia una creazione unica, il concetto di prakruti indica che un individuo, per quanto faccia parte di un Tutto, è uguale solo a se stesso e funziona in modo perfetto ed equilibrato quando si ricongiunge con la sua prakruti, la sua casa, quindi con la sua naturale e unica conformazione.
La costituzione individuale si forma nel momento del concepimento, momento in cui i cinque elementi (Etere, Aria, Fuoco, Acqua, Terra) e quindi i tre dosha (Vata, Pitta e Kapha) si compongono in diverse quantità e zone del corpo. Questa composizione determina la costituzione della persona.
La teoria dei cinque elementi ci dice che ogni essere vivente, sia minerale, vegetale che animale, è composto da Etere, Aria, Fuoco, Acqua e Terra. Il Dosha Vata è formato da Etere e Aria, il Dosha Pitta è Fuoco e Acqua, il Dosha Kapha deriva da Acqua e Terra.
Anche qui, non pensiamo ai Dosha come qualcosa di distante, sono visioni molto vicine a noi! Non ci credi? Quante volte usiamo espressioni del tipo “avere la testa per aria”, stiamo indicando una tipologia Vata, o diciamo di una persona passionale “è focosa” come il fuoco di Pitta, e ancora “essere terra terra” elemento dominante di Kapha. Questi nostri modi di dire rimandano ad immagini che inquadrano perfettamente la teoria dei cinque elementi e delle tre coppie, i Dosha.
Conoscere i nostri livelli di Dosha, e quindi la nostra prakruti, ci aiuta a conoscere il modo in cui reagiamo agli stimoli esterni, agli alimenti, alle opinioni, ci aiuta a conoscere meglio il modo in cui assimiliamo ed elaboriamo, sia a livello fisico che psicologico. E tutto questo ci occorre per orientare il nostro stile di vita e le proprie scelte verso ciò che è utile e vedere ciò che non ci è utile, anzi addirittura dannoso.
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L’Ayurveda come percorso di purificazione
La medicina ayurvedica tende più al mantenimento della salute attraverso cure quotidiane, che hanno quindi un carattere preventivo, che non alla cura della malattia. Il fatto che l’Ayurveda non si concentri sulla malattia non significa che non la considerino. Gli antichi sapienti Vedici erano ben consapevoli delle ricorrenti malattie, del dolore, della sofferenza, del male…ma non lo ritenevano un fine, un limite, anzi era visto come uno stimolo, un’opportunità per evolversi. La condizione di disarmonia viene prima di tutto accettata e solamente dopo viene analizzata.
La prima cosa che si fa per tornare ad uno stato di equilibrio è impegnarsi costantemente alla purificazione di tutti i tessuti , i dhatu, per eliminare le impurità accumulate.
Titiksha Ilaria Salmaso – Operatrice Ayurvedica, a Mediazione Corporea.